[Lucia] Regnava nel silenzio alta la notte e bruna… Colpìa la fonte un pallido raggio di tetra luna… Quando un sommesso gemito fra l’aure udir si fè ed ecco, ecco su quel margine, l’ombra mostrarsi a me… Ah!
Qual di chi parla, muoversi il labbro suo vedea, e con la mano esanime chiamarmi a sé parea; Stette un momento immobile, poi ratta dileguò… e l’onda prìa sì limpida di sangue rosseggiò.
[Alisa] Chiari, o Dio! Ben chiari e tristi nel tuo dir presagi intendo! Ah, Lucia, Lucia, desisti da un amor così tremendo.
[Lucia] Egli è luce a’ giorni miei, è conforto al mio penar.
Quando rapito in estasi del più cocente ardore, col favellar del core mi giura eterna fé, gli affanni miei dimentico, gioia diviene il pianto, parmi che a lui d’accanto si schiuda il ciel per me!
[Alisa] Ah, giorni d’amaro pianto, ah, s’apprestano per te, sì, sì… Ah, Lucia, ah, desisti.
Egli s’avanza… La vicina soglia io cauta veglierò.