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Duet of Elisabetta & Leicester
Composer - Gaetano Donizetti
Conductor - Mario Gusella
Orchestra - Teatro Comunale di Bologna
Chorus - Teatro Comunale di Bologna
1976
LYRICS :
SCENA V
N 5: Scena e Duetto
ELISABETTA
Sei tu confuso?
LEICESTER
Io no. (Che incontro!)
ELISABETTA
Talbot teco un colloquio tenne?
LEICESTER
È ver. (Che fia?)
ELISABETTA
Sospetto ei mi divenne -
Tutti colei seduce!
Ah! forse, o Conte, messaggio di Stuarda
A te, a te giungea?
LEICESTER
Sospetti invano!
Ormai di Talbot è nota la fedeltà.
ELISABETTA
Pure il tuo cor conosco;
Svelami il ver - l'impongo.
LEICESTER
(O ciel!) Regina ...
ELISABETTA
Ancor me'l cedi?
Intendo.
(Vuol partire.)
LEICESTER
Ah! non partir, m'ascolta!
Deh! ti arresta!
Un foglio ...
ELISABETTA
Il foglio a me.
LEICESTER
(Sorte funesta!)
(Egli s'inginocchia e porge il foglio.)
Eccolo, al regio piede,
Io lo depongo.
Ella per me ti chiede
Di un colloquio il favor.
ELISABETTA
Sorgete, o Conte.
Troppo fate per lei.
Crede l'altera
Di sedurmi così;
Ma invan lo spera.
(Apre il foglio, legge rapidamente e il suo furore si cangia in stupore.)
Quali sensi!
LEICESTER
(Ell'è commossa!)
ELISABETTA
Ch'io discenda alla prigione.
LEICESTER
Sì, Regina.
ELISABETTA
Ov'è la possa, chi ti ambia le tre corone?
LEICESTER
Come lampo in notte bruna,
Abbagliò, fuggì, sparì!
ELISABETTA
Al ruotar della fortuna
Tant'orgoglio impallidì.
LEICESTER
Ah, pietade! Per lei l'implora il mio core.
ELISABETTA
Ch'ella possiede - non è ver?
LEICESTER
(Quel dir m'accorra!)
ELISABETTA
Nella Corte ognuno il crede.
LEICESTER
E s'inganna.
ELISABETTA
(Mentitore!)
LEICESTER
Sol pietade a lei m'unì.
ELISABETTA
(Egli l'ama! Egli l'ama!
Oh mio furor! Oh mio furor!)
È leggiadra? Parla!
LEICESTER
Sì!
ELISABETTA
Sì! Sì! Sì!
LEICESTER
Sì!
Era d'amor l'immagine,
Degli anni sull'aurora;
Sembianza avea d'un angelo
Che appare, ed innamora;
Era celeste l'alma
Soave il suo respir;
Bella ne' dì del giubilo,
Bella nel suo martir.
ELISABETTA
A te lo credo, è un angelo
Se tu le dai tal vanto;
Se allo squallore di un carcere
È d'ogni cor l'incanto.
Lo so che alletta ogni anima,
Lusinga ogni desir.
(Se tu l'adori, o perfido,
Pavento il mio soffrir.)
LEICESTER
Ma ... no ... Regina
Credo ... io ...
Bella ne' dì del giubilo
Bella nel suo martir.
Vieni.
ELISABETTA
(Lo chiede il barbaro.)
LEICESTER
Appaga il mio desir.
ELISABETTA
Dove? Quando?
LEICESTER
In questo giorno
Al suo carcere d'intorno
Per la caccia che si appresta,
Scenderai nella foresta.
ELISABETTA
Conte, il vuoi?
LEICESTER
Ten prego.
ELISABETTA
Intendo. (Alma incauta!)
A te mi arrendo.
(Sul crin la rivale
La man mi stendea,
Il serto reale
Strapparmi volea;
Ma vinta l'altera
Divenne più fiera,
D'un core diletto
Privarmi tentò.
Ah! troppo mi offende,
Punirla saprò.)
LEICESTER
Deh! vieni, o regina,
Ti mostra clemente,
Vedrai la divina
Beltade innocente;
Sorella le sei,
Pietade per lei,
Chè l'odio nel petto
Assai ti parlò.
ELISABETTA
Taci, taci, taci!
Dov'è? La possa dov'è?
Di tre corone l'orgoglio dov'è?
LEICESTER
La calma le rendi, e pago sarò.
Regina, deh! vieni,
La calma le rendi, e pago sarò.
ELISABETTA
(Sul crin la rivale, ecc)
LEICESTER
Regina, ten prego, ah!
La pace le rendi, e pago sarò.
ELISABETTA
(Ah! troppo mi offende, ecc)