Maria Stuarda's aria and cabaletta from Maria Stuarda
E chè! Non ami chè ad insolita gioia Il seno io schiuda? Non vedi? Il carcer mio è il cielo aperto. Io lo vagheggio! Oh! cara la voluttà Che mi circonda! Guarda: sui prati appare Odorosetta e bella La famiglia de' fiori E a me, sì, a me sorride, E il zeffiro, che torna Da' bei lidi di Francia, Ch'io gioisca mi dice Come alla prima gioventù felice.
O nube! che lieve per l'aria ti aggiri, Tu reca il mio affetto, tu reca i sospiri Al suolo beato che un dì mi nudrì. Deh! scendi cortese, mi accogli sui vanni, Mi rendi alla Francia, m'invola agli affanni! Ma cruda la nube pur essa fuggì Al suolo beato che un dì mi nudrì.
Nella pace del mesto riposo Vuol colpirmi di nuovo spavento. Io la chiesi, e vederla non oso, Tal coraggio non sento! Resti, resti sul trono adorata, Il suo sguardo da me sia lontan, Troppo, troppo, son io disprezzata; Tace in tutti per me la pietà .