Duet of Maria Stuarda & Sir Giorgio Talbot
Composer - Gaetano Donizetti
Conductor - Mario Gusella
Orchestra - Teatro Comunale di Bologna
Chorus - Teatro Comunale di Bologna
1976
LYRICS :
SCENA V
N 15: Gran Scena e Duetto della confessione
MARIA
O mio buon Talbot!
TALBOT
Io chiesi grazia ad Elisabetta di vederti
Pria dell'ora di sangue.
MARIA
Ah! sì, conforta,
Togli quest'alma all'abbandono estremo.
TALBOT
Eppur con fermo aspetto quell'avviso feral
Da te fu accolto.
MARIA
O Talbot! il cor non mi leggesti in volto?
Egli tremava.
E Leicester?
TALBOT
Debba venirne spettator
Del tuo destino;
La Regina l'impone.
MARIA
O l'infelice!
A qual serbato fia doloroso castigo!
E la tiranna esulterà.
Ne ancora, ancora pimoba l'ultrice folgore.
TALBOT
Deh! taci.
MARIA
Tolta alla Scozia, al trono,
Ed al mio culto, presso colei
Volli un asilo di pace,
Ed un carcer trovai.
TALBOT
Che favello?
Non ti concesse Iddio sollievo a' mali?
MARIA
Ah no, Talbot, giammai.
Delle mie colpe lo squallido fantasma
Fra il cielo e me
Sempre, sempre si pone,
E i sonni agli estinti rompendo,
Dal sepolcro evoca la sanguigna ombra d'Arrigo.
Talbot, la vedi tu?
Del giovin Rizzio ecco l'esangue spoglia?
TALBOT (Si apre il manto e comparisce in veste sacerdotale; egli cava il crocefisso dal petto.)
Ah, riconforta lo smarrito pensier.
Già t'avvicini ai secoli immortali.
Al ceppo reca puro il tuo cor
D'ogni terreno affetto.
MARIA
Sì, per lavar miei falli
Misto col sangue scorrerà il mio pianto;
Ascolta; io vuò deporli
A piè di questa croce!
TALBOT
Spera!
MARIA
Ah, dal cielo scende tua voce!
Quando di luce rosea
Il giorno a me splendea,
Quando fra lieti immagini
Quest'anima godea,
Amor mi fè colpevole,
M'aprì l'abisso amor.
Al dolce suo sorridere
Odiava il mio consorte;
Arrigo! Arrigo! ahi! misero,
Per me soggiacque a morte,
Ma la sua voce lugubre
Mi piomba in mezzo al cor, ah!
Ombra adorata, ah! placati,
Nel sen la morte io sento.
Ti bastin le mie lagrime,
Ei basti il mio tormento.
TALBOT
Ah! da Dio perdono, o misera,
Implorerò per te.
MARIA
Perdona a' lunghi gemiti
E prega il ciel per me.
TALBOT
Un'altra colpa a piangere
Ancor ti resta.
MARIA
Ahi! quale?
TALBOT
Unita era a Babington?
MARIA
Ah! taci: fu error fatale!
TALBOT
Pensa ben che un Dio possente
È de' falli punitore,
Che al suo sguardo onniveggente
Mal s'asconde un falso core.
MARIA
No! giammai sottrarsi al cielo
Si potrebbe il mio pensiero;
Ah, pur troppo un denso velo
Ha fin'or coperto il vero.
Sì, morendo il giura un core,
Che da Dio chiede pietà.
Lo giuro a Dio! lo giuro a Dio!
TALBOT
Il perdono del Signore
Sul tuo capo scende già.
MARIA
Sì ... sì.
TALBOT
Lascia contenta al carcere
Quest'affannosa vita,
Andrai conversa in angelo
Al Dio consolator.
E nel più puro giubilo
L'anima tua rapita,
Si scorderà de' palpiti
Ch'hanno agitato il cor.
MARIA
Or che morente è il raggio
Della mia debil vita,
Il cielo sol può render
La pace al mesto cor.
Ah! se di troppe lagrime
Quest'alma fu nudrita
Versino i lunghi palpiti
Nell'ultimo dolor.
TALBOT
Dunque innocente?
MARIA
Vado a morir.
TALBOT
Infelice! Innocente tu vai a morir.
MARIA
Sì, innocente, lo giuro, io vado a morir.
TALBOT
Ah! Lascia contenta al carcere, ecc
MARIA
Ah! Se di troppe lagrime, ecc
(Maria s'appoggia a Talbot e vanno nell'interno del Castello mostrandogli sempre il crocefisso.)