Mia madre, la mia vecchia madre, solinga vive, come in sogno di pace, nel suo castel lontan... L'ultimo april, vi accolse una giovin lettrice, una sirena bionda, Wanda era il nome suo fatal... Cedendo alle lusinghe, l'amai beato... Ma la mia buona madre l'ascosa vampa travide, e lunge volle l'incantatrice... Io la raggiungo, l'adduco al tempio, mia la proclamo davanti a Dio! M'eran padrini due vecchi amici... Vladimiro... Nel sgreto nostro asilo tanto assiduo egli si mostra che il sospetto m'entra in core... Un vespro, a Natale, partendo pel dolce castello paterno, sovvienmi d'un dono promesso a mia madre... Risalgo in islitta, e ratto ritorno... A mezzo la via, discesa dall'uscio del nobile amico, ravviso la fante di Wanda... L'inseguo... La donna vacilla, balbetta, confessa... Di Wanda un biglietto recò a Vladimiro... lo salgo : egli è uscito... Il servo mi lascia un istante... Io corro al tiretto... e trovo Che dice : "Ti attendo stasera, alle nove!"