SCENA 3 Cecilio senz' elmo, senza mento, e con spada nuda, che vuole inseguir Silla, e Cinna, che lo trattiene.
CINNA Qual furor ti trasporta?
CECILIO Il braccio mio non ritener. Su' passi del tiranno si voli. Il nudo acciaro gli squarci il sen...
CINNA T'arresta. Ma donde nasce questa improvvisa ira tua?
CECILIO Saper ti basti, Che prolungar non deggio Un sol momento il colpo...
CINNA E il tuo periglio?
CECILIO Non lo temo, E disprezzo ogni consiglio.
CINNA Ah per pietà m'ascolta... Svelami... dimmi... oh ciel! Que' tronchi accenti Que' furiosi sguardi... Le disperate smanie tue... gli sforzi D'involarti da me... L'esporti ardito A un cimento fatal... Mille sospetti Mi fan nascere in sen. Parla. Rispondi...
CECILIO Tutto saprai...
CINNA No, non sarà giammai, ch' io ti lasci partir.
CECILIO Perchè ritardi la vendetta comun?
CINNA Sol perchè bramo che dubbiosa non sia.
CECILIO Dubbiosa non sarà.
CINNA Dunque tu vuoi Per un ardire intempestivo, e vano Troncare il fil di tutti i meditati Disegni miei? Giunia revedi, e quando Amar per lei di più devi la vita Incauto corri ad un impresa ardita? Più non tacer. Mi svela Chi furioso a segno tal ti rende?
CECILIO L'orrida rimembranza in cor m'accende Novi stimoli all'ira. Odi, e stupisci. Poichè quest'alma oppressa della mia sposa Al fianco trovò dolce conforto alla sua pena, Dal luogo tenebroso allontanati appena Aveva Giunia i suoi passi, un legger sonno M'avvolse i lumi. Oh cielo! D'orrore ancor ne gelo! Ecco mi sembra Spalancata mirar la freda tomba, In cui l'estinte membra giaccion di Mario. In me le cavernose luci raccglie, e 'l teschio Per tre volte crollando disdegnoso, e feroce Sento, che sì mi grida in fioca voce: "Cecilio a che t'arresti Presso la tomba mia? Vanne, ed affretta Della comun vendetta Il bramato momento. Ozioso al fianco Più l'acciar non ti penda. Ah se ritardi L'opra a compir, che l'ombra invendicata Di Mario oggi t'impone, e ti consiglia, Tu perderai la sposa, ed io la figlia."
Recitativo accompagnato
CECILIO Al fiero suon de' minacciosi accenti L'alma si scosse. Il sonno Da sbigottiti lumi s'alontanò. M'accese improvviso furor. Strinsi l'acciaro, Né il rimorso piede io più ritenni, Ma 'l reo tiranno a trucidar qua venni. Ah più non m'arrestar...
CINNA Ferma. Per poco Dell'ira tua raffena I feroci trasporti. Ah sei perduto, Se in te Silla s'avvien...
CECILIO Paventar deggio d'un tiranno gli sguardi? Un altra mano trucidarlo dovrà? Non mai. Mi veggio intorno ognor la bieca Ombra di Mario a ricercar vendetta; E degl' accenti suoi Ad ogn' istante or ch' al tuo fianco io sono Mi rimbomba all' orecchie il fiero suono. Lasciami...
CINNA Ah se disprezzi Tanto i perigli tuoi, deh pensa almeno, Che dalla vita tua pende la vita D'una sposa fedele. Oh stelle! E come Per così cari giorni...
CECILIO Oh Giunia!... oh nome!... Il sol pensiero, amico Che perderla potrei, del mio furore Ogn'impeto disarma. Ah corri, vola Per me svena il tiranno... Oh Numi, e intanto Al mio nemico accanto Resta la sposa?... ahimè!... chi la difende... Ma s'ei qui giunge?... Oh Dio! Qual fier contrasto, Qual pena, eterni Dei! Timore, affanno, Ira, speme, e furor sento in seno, Né so di lor chi vincerà! che penso? E non risolvo ancora? Giunia si salvi, a al fianco suo si mora.