matrice 2-70499 registrazione del 1940
Orchestra sinfonica dell'EIAR direttore Ugo Tansini
Augusto Ferrauto, tenore. (Napoli 20 giugno 1903 -- Napoli 14 giugno 1986).
Studia al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele di Napoli e si diploma in ragioneria. Inizia gli studi musicali con i maestri Punzo e Lombardi, ma l'incontro decisivo che gli farà intraprendere la carriera di tenore è con i soprani Ester Mazzoleni e Gemma Bellincioni. Debutta nel 1929 in Lucia di Lammermoor a Vasto negli Abruzzi, poi qualche altro impegno fino al 1933 dove canta ne' La traviata, al teatro Verdi di Salerno con Luisa Palazzini e Saturno Meletti. Poi viene impegnato in tournee di giro nella provincia italiana toccando le città di Lecce, Foggia con le opere Traviata, Butterfly e Boheme, che canta nel 1934 con Maria Carbone ed Emilio Ghirardini al teatro Ponchielli di Cremona. Nel 1934 debutta al Teatro San Carlo di Napoli, in Lucia di Lammermoor con Bidù Sayao, il baritono Mino Cavallo e direttore Ettore Panizza. Da questa data ha inizio per il tenore Ferrauto una carriera internazionale: Danimarca, Svezia, Norvegia, Francia, Egitto, Spagna, Portogallo, Croazia, Dalmazia, con opere che per lui diventeranno i suoi cavalli di battaglia, Carmen, Tosca, Andrea Chenier, Fedora, volgendo la sua vocalità verso il repertorio lirico spinto, non tralasciando opere come il Mefistofele di al lirico di Torino nel 1947 con Tancredi Pasero. Presenza costante negli anni della guerra al Massimo Napoletano, apre molte stagioni con i suoi ruoli principali. Dà il suo addio alle scene, il 19 agosto del 1959 all'Arena Flegrea di Napoli, con I pagliacci al fianco di Rosetta Noli ed Ettore Bastianini. Nel suo repertorio oltre ad opere del grande repertorio quali Gioconda, Turandot, Cavalleria Rusticana, Adriana Lecouvreur, figurano anche: La monacella della fontana (Pesaro 1939 con Magda Olivero), Il dibuk di Rocca (Roma 1935), Liolà di Mulè (Torino 1936), Il dottor OSS di Bizzelli (Roma 1936), Notturno romantico di Pick Mangiagalli (Firenze 1936) e tantissime altre opere ormai scomparse dal repertorio, definendo oltre ad una vocalità di tenore di primo piano, duttile ed incisiva, calda ed estesa, una musicalità fuori del comune.