Renato Capecchi, Fedora Barbieri Rossini: Il Barbiere di Siviglia Aria:"A un dottor della mia sorte"
Gioachino Rossini (1792-1868)
Il Barbiere di Siviglia
Aria:
A un dottor della mia sorte
Bartolo--Renato Capecchi
Berta--Fedora Barbieri
an operbathosa video
BARTOLO
A un dottor della mia sorte
queste scuse, signorina?
Vi consiglio, mia carina,
un po' meglio a imposturar.
I confetti alla ragazza?
II ricamo sul tamburo?
Vi scottaste: eh via!
Ci vuol altro, figlia mia,
per potermi corbellar.
Perché manca là quel foglio?
Vo' saper cotesto imbroglio.
Sono inutili le smorfie;
ferma là,
non mi toccate!
Figlia mia, non lo sperate
ch'io mi lasci infinocchiar.
Via, carina, confessate;
son disposto a perdonar.
Non parlate? Vi ostinate?
So ben io quel che ho da far.
Signorina, un'altra volta
quando Bartolo andrà fuori,
la consegna ai servitori
a suo modo far saprà.
Ah, non servono le smorfie,
faccia pur la gatta morta.
Cospetton! per quella porta
nemmen l'aria entrar potrà.
E Rosina innocentina,
sconsolata, disperata,
in sua camera serrata
fin ch'io voglio star dovrà.
SCENA 12
Berta, poi il Conte
BERTA
entrando
Finora in questa camera
mi parve di sentir un mormorio;
sarà stato il tutor; colla pupilla
non ha un'ora di ben ... Queste ragazze
non la voglion capir.
Si ode picchiare.
Battono.
CONTE
di dentro
Aprite.
BERTA
Vengo ... Eccì.. . ancora dura;
quel tabacco m'ha posta in sepoltura.
Corre ad aprire.