Swedish baritone Peter Mattei sings Rodrigo's final aria from Verdi's Don Carlo.
RODRIGO
Per me giunto è il dì supremo,
No, mai più ci rivedremo;
Ci congiunga Iddio nel ciel,
Ei che premia i suoi fedel'.
Sul tuo ciglio il pianto io miro;
Lagrimar così, perché?
No, fa cor, l'estremo spiro
Lieto è a chi morrà per te.
DON CARLO (tremando):
Che parli tu di morte?
RODRIGO:
Ascolta, il tempo stringe.
Rivolta ho già su me la folgore tremenda!
Più tu non sei oggi il rival del Re.
Il fiero agitator delle Fiandre... son io!
DON CARLO:
Chi potrà prestar fè!
RODRIGO:
Le prove son tremende!
I fogli tuoi trovati in mio poter...
Della ribellïon testimoni son chiari,
E questo capo al certo è messo a prezzo già.
(Due uomini discendono la scalinata della prigione. Uno d'essi è vestito dell'abito del Sant'Uffizio; l'altro è armato d'un archibugio. Si fermano un momento e si mostrano Don Carlo e Rodrigo, che non li vedono)
DON CARLO:
Svelar vo' tutto al Re.
RODRIGO:
No, ti serba alla Fiandra,
Ti serba alla grand'opra, tu la dovrai compir...
Un nuovo secol d'òr rinascer tu farai,
Regnare tu dovevi ed io morir per te.
(L'uomo che è armato d'un archibugio mira Rodrigo e tira)
DON CARLO (atterrito):
Cielo! la morte! per chi mai?
RODRIGO (ferito mortalmente):
Per me!
La vendetta del Re - tardare non potea!
(Cade nelle braccia di Don Carlo)
O Carlo, ascolta, la madre t'aspetta
A San Giusto doman; tutto ella sa...
Ah! la terra mi manca... Carlo mio,
A me porgi la man!...
Io morrò, ma lieto in core,
Ché potei così serbar
Alla Spagna un salvatore!
Ah!... di me... non... ti... scordar!...