Tremate, o miseri, voi mi vedrete nel mio verace terribile aspetto; d'un vecchio debole che non temete, più non vi modera la stanca man. Al riso, al giubilo succederanno singulti, lagrime, timor, sospetto; l'inedia, il carcere, l'onta, l'affanno strazio ineffabile di voi faran.