Opera title: | Luisa Miller |
Composer: | Giuseppe Verdi |
Language: | Italian |
Synopsis: | Luisa Miller Synopsis |
Libretto: | Luisa Miller Libretto |
Translation(s): | English Deutsch |
Type: | aria |
Role(s): | Rodolfo |
Voice(s): | Tenor |
Act: | 2.11c |
Previous scene: | Oh! fede negar potessi agli occhi miei |
Next scene: | Di mi chiedeste |
Teatro di San Carlo, Napoli
recital live, 3 maggio 1976
Pavarotti Luciano, (Modena 12.10.1935-06.09.2007), tenore italiano. Allievo di Arrigo Pola, esordì a Reggio Emilia nel 1961, con Boheme. L'anno successivo si mise in luce al Massimop di Palermo con Rigoletto e nel 1963 si fece conoscere con la Boheme al Covent Garden, dove ottenne nel 1965 il primo clamoroso successo internazionale con La figlia del reggimento. Sempre nel 1965 debutta alla Scala (Boheme) ed anche in questo teatro le sue presenze sono state frequentissime (Figlia del reggimento, Manon di Massenet, Elisir d'amore, Favorita, Ballo in maschera, Luisa Miller, Tosca). L'esordio al Metropolitan di New York è avvenuto nel 1968 (Boheme) ed è stato seguito da scritture ininterrotte. Ancora da ricordare Un ballo in maschera, Il trovatore, e La Gioconda eseguiti all'Arena di Verona (1972, 1979, 1980) e le frequenti esibizioni nei maggiori teatri statunitensi. Voce dolce, timoratissima, omogenea, eccezionalmente facile e lucente negli estremi acuti, Pavarotti si è imposto dapprima per le grandi doti vocali e la correttezza dell'emissione, quindi per la felice maturazione di cospicue doti di fraseggiatore. 'E stato nel nostro tempo, il tenore dalla voce più affettuosa e amorosa, dalla dizione nitidissima, con espansioni liriche ricche di calore, abbandono e misura. L'operista che gli è stato più congeniale è Donizetti, perché il canto tenero ed elegiaco, ha rappresentato la sua corda più valida e lo ha portato ad essere l'esempio per eccellenza del tipico tenore di grazia romantico. In Verdi ha accusato qualche carenza di accento tagliente e nervoso ma il suo Riccardo del Ballo in Maschera è stato un esempio di stile e lezione di canto. In Puccini il suo Rodolfo, ha spiccato per la sua straordinaria aderenza al timbro ed al fraseggio caratteristico del personaggio. Interprete accorto ed intuitivo, e show-man di grande talento, ha saputo trovare, ad onta della statura gigantesca, soluzioni sceniche che, pur non rimuovendo la staticità della recitazione, non sono mancate di spigliatezza contribuendo ad accattivargli il pubblico degli Stati Uniti a tal punto che la sua popolarità ha ricordato quella che arrise ad Enrico Caruso e Beniamino Gigli. Gli va attribuito il merito d'essere stato con Franco Corelli, Carlo Bergonzi,ed Alfredo Kraus, un restauratore del buon canto tenorile dopo il grave declino tecnico e stilistico dell'immediato dopoguerra e degli anni Cinquanta. Intensissima è stata la sua attività discografica ed il successo planetario ricevuto denota, sia nella scelta delle opere che nell'esecuzione, una sensibilità professionale che gli altri tenori, suoi coevi e rivali, non hanno saputo esprimere.
RODOLFO
Quando le sere al placido
chiator d'un ciel stellato
meco figgea nell'eterelo
sguardo innamorato,
e questa mano stringer
midalla sua man senita …
ah! mi tradita!
Allor, ch'io muto, estatico
da' labbri suoi pendea,
ed ella in suon angelico,
"amo te sol" dicea,
tal che sembrò l'empiereo
apirisi all'alma mia!
Ah! mi tradia!
RODOLFOWhen the nights to the placid
cheater of a starry sky
meco figgea in the ether
the look in love,
and this hand hold me
from his senite man ...
ah! betray me!
Then, I am silent, ecstatic
from his lips his pendea,
and she in angelic sound,
"I love you," he said,
so that he seemed the impiereo
open yours to mine!
Ah! it betrays me!
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