Il tenore Angelo Rossi esegue "Già nella notte densa" da Otello di G. Verdi
Il tenore Angelo Rossi, nel corso della sua rilevante carriera, ha mostrato nei più grandi teatri del mondo le sue qualità vocali e di presenza scenica, qualità che lo hanno portato ad essere uno dei più apprezzati cantanti italiani. La sua carriera si è spesso unita con quella dei maggiori artisti e registi d'opera e la sua arte si è accresciuta stando a stretto contatto con coloro che hanno fatto grande l'arte del cantare nel mondo.
Angelo Rossi nasce a Massa il 16 Marzo 1926. Debutta a soli 23 anni in "Tosca" di G. Puccini al teatro Verdi di Firenze, nel corso della sua carriera collabora sovente col Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Nel 1958 viene scelto da Giancarlo Menotti per il ruolo di Macduff nel "Macbeth" che avrebbe inaugurato la prima edizione del "Festival dei due mondi", con la regia di Luchino Visconti e la direzione di Thomas Skippers. Guido Pannaim, autorevole critico musicale, scrive: "Merita, infine, di essere ricordato, fra i cantanti italiani, il tenore Angelo Rossi che ha reso con vigore la bella aria di Macduff, uno dei rari momenti nell'esecuzione dell'opera che ci abbia offerto accenti di pura musica Verdiana". In Inghilterra la critica scrive: "Top tenor impresses in italian opera". In spagna: "Angelo Rossi tiene una voce di extensor repertorio e tiene el do de pecho en el borsilio". Collabora in oltre per molti anni con la RAI eseguendo concerti ed opere per la radio.
Nella sua carriera vince diversi concorsi internazionali di canto tra cui ricordiamo:
Concorso "Radio Televisione Italiana". Concorso "Festival of two Worlds" (Festival dei due mondi) di Spoleto. Concorso A.L.C.I. a Milano.
Canta nei più importanti teatri del mondo tra cui:
Teatro Comunale di Firenze Teatro San Carlo di Napoli Teatro de l'Opéra di Parigi Teatro La Fenice di Venezia Teatro dell'Opera di Roma Teatro dell'Opera di Alessandria d'Egitto Teatro Massimo di Palermo Teatro Covent Garden e Festival Hall di Londra Teatro de La Monnaie di Bruxelles Teatro di stato di Berlino Teatro di stato di Vienna
Angelo Rossi canta con alcuni tra i più grandi artisti dell'epoca tra cui ricordiamo:
Renata Tebaldi Maria Caniglia Magda olivero Renata Scotto Antonietta Stella Virginia Zeani Fedora Barbieri Mafalda Masini Gino Bechi Tito Gobbi
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OTELLO Già nella notte densa s'estingue ogni clamor. Già il mio cor fremebondo s'ammansa in quest'amplesso e si rinsensa. Tuoni la guerra e s'inabissi il mondo se dopo l'ira immensa vien quest'immenso amor!
DESDEMONA Mio superbo guerrier! Quanti tormenti, quanti mesti sospiri e quanta speme ci condusse ai soavi abbracciamenti! Oh! com'è dolce il mormorare insieme: te ne rammenti! Quando narravi l'esule tua vita e i fieri eventi e i lunghi tuoi dolor, ed io t'udia coll'anima rapita in quei spaventi e coll'estasi in cor.
OTELLO Pingea dell'armi il fremito, la pugna e il vol gagliardo alla breccia mortal, l'assalto, orribil edera, coll'ugna al baluardo e il sibilante stral.
DESDEMONA Poi mi guidavi ai fulgidi deserti, all'arse arene, al tuo materno suol; narravi allor gli spasimi sofferti e le catene e dello schiavo il duol.
OTELLO Ingentilia di lagrime la storia il tuo bel viso e il labbro di sospir; scendean sulle mie tenebre la gloria, il paradiso e gli astri a benedir.
DESDEMONA Ed io vedea fra le tue tempie oscure splender del genio l'eterea beltà.
OTELLO E tu m'amavi per le mie sventure ed io t'amavo per la tua pietà.
DESDEMONA Ed io t'amavo per le tue sventure e tu m'amavi per la mia pietà.
OTELLO E tu m'amavi…
DESDEMONA E tu m'amavi…
OTELLO Ed io t'amavo…
OTELLO, DESDEMONA … per la tua, (mia) pietà.
English Libretto or Translation:
Now as the darkness deepens all harsh sounds die away, and now my turbulent heart finds peace in this embrace and calm refreshment. Let cannons roar and all the world collapse if after the immeasurable wrath comes this immeasurable love!
DESDEMONA My splendid warrior! What anguish, what deep sighs and high hopes have strewn the path to our glad union! Oh, how sweet to murmur thus together! Do you remember? You used to tell me of your life in exile, of violent deeds and suffering long endured, and I would listen, transported by the tales that terrified, but thrilled my heart as well.
OTHELLO I would describe the clash of arms, the fight and violent thrust toward the fatal breach, the assault, when hands, like grisly tendrils, clung to bastions amid the hissing darts.
DESDEMONA Then you would lead me to the glaring desert, to scorching sands, the country of your birth; and then you would relate your sufferings, tell me of chains and slavery’s agony.
OTHELLO Softened was your lovely face by tears, your lips by sighs, when I my story told; upon my darkness shone a radiance, heaven and all the stars in benediction!
DESDEMONA And I descried upon your dusky temples genius’ ethereal beauty shining there.
OTHELLO You loved me for the dangers I had passed, and I loved you that you did pity them.
DESDEMONA I loved you for the dangers you had passed, and you loved me that I did pity them.
OTHELLO And you loved me...
DESDEMONA And you loved me...
OTHELLO ... and I loved you... ... that you did pity them.