G.Verdi A Masked Ball Pt1 Jan Peerce Pierrette Alarie Giacomo Vaghi Leonard Warren "La rivedrà nell'estasi"
Pt1
La rivedrà nell'estasi
Alla vita che t'arride
Opera artists and some pictures for this video
Jan Peerce
Pierrette Alarie
Giacomo Vaghi
Leonard Warren
Giuseppe Verdi
Un Ballo in Maschera
(A Masked Ball)
Amelia--Daniza Ilitsch
Riccardo--Jan Peerce
Renato--Leonard Warren
Oscar--Pierrette Alarie
Ulrica--Margaret Harshaw
Samuel--Giacomo Vaghi
Tom--Lorenzo Alvary
Silvano--John Baker
Il Giudice--Leslie Chabay
Un Servo--Lodovico Oliviero
Metropolitan Opera/Giuseppe Antonicelli
1947.
an operbathosa video
GUSTAVO: (leggendo, tra sè)
(Amelia . . . ah, dessa ancor! L'anima mia
In lei rapita ogni grandezza oblia!
La rivedrà nell'estasi
Raggiante di pallore . . .
E qui sonar d'amore
La sua parola udrà.
O dolce notte, scendere
Tu puoi gemmata a festa:
Ma la mia stella è questa
Che il ciel non ha!)
HORN, RIBBING E LORO ADERENTI: (sommessamente)
L'ora non è, chè tutto
Qui d'operar ne toglie
Dalle nemiche soglie
Meglio l'uscir sarà.
OSCAR, UFFICIALI, GENTILUOMINI:
Con generoso affetto
Entro se stesso assorto,
Il nostro bene oggetto
De' suoi pensier farà.
GUSTAVO:
(Ah! E qui sonar d'amore
La sua parola udrà)
(ad Oscar)
Il cenno mio di là con essi attendi.
(Tutti s'allontanano. Oscar esce per ultimo e incontra Anckarström al limitare)
OSCAR: (a Anckarström)
Libero è il varco a voi.
ANCKARSTRöM:
(Deh, come triste appar!)
GUSTAVO:
(Amelia!)
ANCKARSTRöM: (chinandosi)
Sire . . .
GUSTAVO:
(O ciel! lo sposo suo!)
ANCKARSTRöM: (accostandosi)
Turbato il mio
Signor, mentre dovunque il nome suo
Inclito suona?
GUSTAVO:
Per la gloria è molto,
Nulla per col. Segreta, acerba cura
M'opprime.
ANCKARSTRöM:
E d'onde?
GUSTAVO:
Ah no . . . non più . . .
ANCKARSTRöM:
Dirolla Io la cagion.
GUSTAVO:
(Gran Dio!)
ANCKARSTRöM:
So tutto . . .
GUSTAVO:
E che?
ANCKARSTRöM:
So tutto.
Già questa soglia istessa
Non t'è securo asilo.
GUSTAVO:
Prosegui.
ANCKARSTRöM:
Un reo disegno
Nell'ombre si matura,
I giorni tuoi minaccia.
GUSTAVO: (con gioia)
Ah! . . . gli è di ciò che parli?
Altro non sai?
ANCKARSTRöM:
Se udir ti piace i nomi . . .
GUSTAVO:
Che importa? Io li disprezzo.
ANCKARSTRöM:
Svelarli è mio dover.
GUSTAVO:
Taci: nel sangue
Contaminarmi allor dovrei. Non fia,
Nol vo'. Del popol mio
L'amor mi guardi e mi protegga Iddio.
ANCKARSTRöM:
Alla vita che t'arride
Di speranze e gaudio piena,
D'altre mille e mille vite
Il destino s'incatena!
Te perduto, ov'è la patria
Col suo splendido avvenir?
E sarà dovunque, sempre
Chiuso il varco alle ferite,
Perchè scudo del tuo petto
È del popolo l'affetto?
Dell'amor più desto è l'odio
Le sue vittime a colpir.
OSCAR: (all'entrata)
Il primo giudice.
GUSTAVO:
S'avanzi.
GIUDICE: (offrendogli dispacci a firmare)
Sire!
GUSTAVO:
Che leggo! . . . il bando ad una donna! Or d'onde?
Qual è il suo nome? . . . di che rea?
GIUDICE:
S'appella Ulrica, dell'immondo
Sangue gitano.
OSCAR:
Intorno a cui s'affollano
Tutte le stirpi. Del futuro l'alta
Divinatrice . . .
GIUDICE:
Che nell'antro abbietto
Chiama i peggiori, d'ogni reo consiglio
Sospetta già. Dovuto è a lei l'esiglio,
Nè muta il voto mio.
GUSTAVO: (ad Oscar)
Che ne di' tu?
Libretto: